Il work-life balance ai tempi del Covid

La conciliazione tra lavoro e famiglia era un tema già caldo negli ultimi anni, ma da quando siamo caduti in questo Covid-incubo, la questione è diventata pressante più che mai.

Diciamocelo pure, siamo tutti sotto pressione: aziende, sistema sanitario, sistema scolastico e… famiglie, ovviamente. Se come me hai la fortuna di ricoprire il doppio ruolo di HR Manager e mamma con figli piccoli, sei al top del livello di stress della Scala Sclero (scala non ufficiale, ma che tutti conosciamo bene).

Come HR Manager

  • Cerchi di barcamenarti tra le circolari INPS, chiedi chiarimenti in merito ai quesiti tuoi e dei dipendenti e ti danno risposte degne della Pizia, così vaghe e interpretabili che ti domandi se gli operatori abbiano fatto un corso specifico però rispondere senza di fatto fornire chiarimenti
  • Crei la chat dei genitori in azienda, che funziona tipo quella della scuola ma sta su Teams invece che su Whatsapp. Ci si scambia interpretazioni sulle circolari INPS di cui sopra, articoli incoraggianti e meme; il pessimismo è bandito
  • Assieme ai tuoi colleghi studi le strategie migliori per ottimizzare tempi e luoghi di lavoro: part-time, congedi e permessi di varia natura, smart-working e chi più ne ha più ne metta. Crei piani settimanali che i campioni di Tetris a confronto sono dei principianti
  • Riapri le sedi lavorative, che lo smart working va bene ma prima o poi bisogna uscire dalla caverna. Pensi ad una policy sensata che concili numero di postazioni disponibili, necessità dei vari team, legittime esigenze di socializzazione – ma non troppo – e soglie di tolleranza per chi, aggravato dalla gestione dei figli, proprio avrà difficoltà a tornare in presenza.

Come Mamma

  • Partecipi alle riunioni di inizio anno scolastico e capisci che sarà dura, molto dura. Le scuole fanno quello che possono, i bambini sono comunque fortunati a tornare ad una parvenza di normalità ma i genitori saranno decisamente sotto pressione
  • Al primo raffreddore di tua figlia, entri nel vortice della burocrazia sanitaria e rimpiangi per l’ennesima volta di non essere una mamma dei paesi nordici: vivono al freddo, ma sicuramente non devono fare 15 passaggi con triplo salto mortale e code interminabili per eseguire un tampone che consenta alla pediatra di rilasciare l’agognato certificato, indispensabile per il rientro all’asilo
  • Ormai tutti i tuoi colleghi conoscono i tuoi figli e gatti, li vedono e li sentono regolarmente durante le video-chiamate. Hanno fatto il tifo per la buona riuscita dello spannolinamento della duenne e ascoltato la “trama” dei cartoni preferiti del tuo quattrenne. Uno stuolo di zii virtuali acquisiti, involontario pubblico della nostra disordinata quanto ordinaria dimensione domestica.

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Segue un’immagine di buon augurio nella settimana di riapertura delle scuole.

E voi, a che livello della Scala Sclero siete già arrivati in questo settembre 2020?

Foto dal web