Le 10 paure che si hanno prima di imparare una lingua
Ci siamo: è arrivato il momento di imparare una nuova lingua e i motivi, anche legati al lavoro, possono essere tantissimi. Un nuovo team con cui si collabora e in cui la maggioranza delle persone parla quell’idioma, un nuovo cliente, un nuovo mercato oppure una nuova sede di lavoro dove si andrà spesso per incontri, riunioni e sviluppare il business.
E, anche qualora si frequenti un corso di lingue aziendali come quelli organizzati da Speexx online, con tutor, letture interessanti, lezioni di grammatica ecc.. la paura resta. E c’è pure un termine ad hoc di origine greca: xenoglossofobia. Anche se più che di paura potremmo parlare di paure.
Ne abbiamo individuato 10 che vi elenchiamo con qualche consiglio su come superarle. N.B.: L’ordine è puramente casuale.
1) La paura del fallimento
Quando si inizia qualcosa di nuovo, da un lato c’è una sorta di eccitazione dall’altro c’è la paura di fallire. Ce l’abbiamo un po’ tutti, specie in Italia, dove con l’idea di fallimento non abbiamo ancora fatto davvero pace. Ecco, questa è una paura sacrosanta. Specie se il corso è pagato dall’azienda, si pensa di non essere all’altezza. Inoltre, si aggiunge il fatto che magari avrai già provato a dire qualche parola in quella lingua e non ti senti a tuo agio. Questo ti fa avvertire ancora di più la paura di essere giudicato e di fallire. E l’ansia ovviamente riduce la capacità del cervello di elaborare il linguaggio. Se poi ci aggiungiamo la complessità della grammatica, ecco il gioco è fatto.
Allora, la prima cosa da fare è prendere atto di questa paura e accoglierla.
E poi come ha detto Oliver Albrecht, vicepresidente di Speexx, durante la colazione che abbiamo organizzato con Radical HR, è fondamentale provare a fare spazio. Prima di imparare una lingua è importante crearlo per poterla accogliere. Se invece l’apprendimento si mescola ad altre preoccupazioni in una mente già fin troppo affollata ecco che sarà molto difficile.
Per creare spazio, i modi possono essere diversi: sedersi sul divano per qualche minuto a occhi chiusi o anche alla scrivania del proprio ufficio, fare yoga, meditare, ascoltare musica. E poi iniziare il percorso.
2) Non trovare il coraggio di parlare
Anche questa è una paura molto frequente: si teme che si studi tanto, si legga, ci si eserciti e poi nel momento in cui bisogna parlare, le parole non vengano fuori. Intanto, bisogna accettare questa paura che è normale: rispetto a quando studi, le conversazioni avvengono in real time e ti rendono protagonista. Ecco perché con i corsi di Speexx sono previsti incontri frequenti con i tutor, per allenarti a superare questa paura.
Solo la pratica, infatti, può avvicinare alla perfezione. Trovarsi in una situazione reale e ripeterla più volte fa acquisire quella confidenza con la lingua che nasce dalla continuità. Che, poi, se ci pensi, a volte siamo timidi anche nella nostra lingua madre, figurati con un’altra.
Un consiglio: instaura un rapporto più stretto con un tuo collega madrelingua, magari offrendogli un caffè o offrendoti di presentargli altre persone in ufficio o delle zone della città. Così facendo ti sentirai in una situazione di scambio reciproco: tu hai da apprendere e il tuo collega vuole conoscere qualcosa di nuovo.
3) Non capire cosa ti diranno gli altri
Possiamo dire che questa è la paura delle paure? Molti temono di avere studiato tanto, ma poi magari si trovano a dover ascoltare un inglese di Londra, un irlandese, un americano, insomma persone che parlano con accenti e cadenze diverse. Ecco perché è fondamentale allenare l’ascolto anche in tal senso.
E in questo possono aiutare oltre che i videocorsi, anche la musica, la radio, la TV, YouTube, pure mentre stai facendo altro. Certo, l’ideale sarebbe avere un ascolto attivo e soprattutto esercitare l’ascolto mentre c’è qualcuno che interagisce con te. Un modo per superare questa paura è poi prepararsi delle risposte alle domande più comuni da “tirare fuori all’occorrenza”. Se necessario magari annotale su un quaderno o sul cellulare: questo ti farà sentire più sicuro e probabilmente tenderai a buttarti…
4) La paura di non essere grammaticalmente perfetti
Alzi la mano chi non ce l’ha… in particolare chi scrive quest’articolo che è da sempre fissata con la grammatica. Una paura più che legittima, ma se sei un principiante o studi in maniera discontinua, è qualcosa con cui fare i conti.
Come superarla? Innanzitutto cercando il confronto: se puoi parla con altri colleghi che stanno facendo il tuo stesso corso o con amici per condividere come ti senti. Oppure, se vuoi, puoi unirti a varie community online in cui si affronta l’argomento.
Altro consiglio è quello di non pensare troppo e di metterti “dall’altro lato”: quando uno straniero parla italiano e commette degli errori come ti senti? Sicuramente li noti, ma comunque gli rispondi lo stesso. E se vedi che la persona è propensa ad ascoltare, magari lo aiuti anche a esprimersi meglio indicando la dicitura più corretta. Senza affatto sminuire chi hai davanti. Credici: è lo stesso anche dall’altra parte.
5) La paura di non conoscere “abbastanza parole”
Il tuo vocabolario all’inizio è risicato e sicuramente te ne rendi conto. Come superare questa paura? Il consiglio pratico è di leggere tanto in lingua e di appuntarti le parole nuove, scrivendoti il corrispettivo significato. Puoi farlo sul cellulare usando Google Keep o Evernote o un su un blocchetto che porti sempre con te. Altro consiglio è provare a usare quelle parole il più spesso possibile, magari mentre parli con la tua insegnante online. Usarle in un determinato contesto ti aiuterà a ricordarle. Inoltre, ricordati che c’è sempre il linguaggio del corpo ad aiutarti.
6) La paura di non essere capiti
Questo vale anche per la paura di non essere capiti. Può capitare di dire una cosa non in modo corretto o non pronunciandola nel modo giusto. In questo caso, il linguaggio del corpo aiuta, ma anche la sfrontatezza. Troverai il modo, a gesti, usando una perifrasi o magari scrivendo quella parola per farti capire. Sono esperienze importanti perché ti aiutano a prendere confidenza con la lingua, anche se ti sembra il contrario.
7) Il timore di sembrare stupidi sia davanti agli interlocutori che ai colleghi
Innanzitutto non dovresti mai sminuirti, anzi. Dovresti complimentarti per il fatto che stai imparando una nuova lingua nonostante tu sia molto preso dal lavoro o da altro. Pertanto motivati e incoraggiati. Inoltre, appuntati mentalmente i complimenti che gli istruttori ti hanno fatto o che provengono.
8) La paura di parlare in pubblico
Chi non ha paura di parlare in pubblico specie se in una lingua non sua? I consigli sono tanti e li trovi anche nel nostro articolo dedicato a come gestire una riunione in lingua, qui te ne diamo uno che vale ogni volta che si fa public speaking. Prepararsi un discorso, ovviamente, prendendosi degli appunti e interpretandolo davanti a uno specchio e poi guardare una persona che ci ispira in particolare. Che magari sorride o ci ascolta in modo intento: aiuta!
9) Il timore di non sapere scrivere bene
Anche questo è un timore che chi scrive questo articolo conosce bene. Per superarlo bisogna leggere tanto e soffermarsi sul modo in cui le persone madrelingua scrivono determinati concetti. Oltre a esercitarsi costantemente, magari prima iniziando con lo scrivere frasi più semplici e man mano che si prende confidenza provare a scrivere qualche concetto più difficile. Altra cosa importante: approfittare della tutor per fare una correzione insieme e capire così quali sono gli errori più frequenti.
10) La sensazione di non essere “spugne” come da bambini
Sì, è vero che apprendiamo in modo diverso, anche perché abbiamo più pensieri e preoccupazioni e siamo meno gioiosi quando sperimentiamo qualcosa di nuovo.
Ecco perché bisogna puntare su una formazione che sia esperienziale, preveda momenti di riflessione, si basi anche su brevi pillole in modo da essere continua e quotidiana. Oltre a prevedere momenti formativi one-to-one, come avviene per i corsi organizzati da Speexx.No alla full immersion e sì a quella mezz’oretta di apprendimento che cambia la giornata. Perché in fondo, anche se siamo adulti, la sensazione che ci lascia il far entrare cose nuove dentro di noi è sempre quella: ci sentiamo pieni e consapevoli. Ovviamente se prima abbiamo creato spazio.