Learning & Development: cos’è cambiato con la pandemia
L’obiettivo del Learning and Development è garantire che ogni dipendente sia in grado di lavorare con il suo team in modo tale che le sue conoscenze, competenze e abilità siano utili a svolgere le proprie funzioni al meglio. Appare dunque chiaro che l’apprendimento sia di fatto un elemento chiave in grado di assicurare lo sviluppo e la crescita in qualsiasi settore. È inoltre uno degli asset più importanti che un’organizzazione deve considerare per migliorare la produttività e le performance dei suoi e delle sue dipendenti. Tra le tante cose che la pandemia ha trasformato, una delle più importanti è appunto il modo in cui impariamo e, di conseguenza, anche il modo in cui le aziende progettano piani di formazione. Partendo da un’analisi del settore electronics, vediamo questi mutamenti in azione, provando allo stesso tempo a evidenziarne modalità e conseguenze, con particolare riferimento all’individuazione di nuove competenze necessarie in questo settore.
Le conseguenze della pandemia sul Learning & Development nel settore Electronics
Secondo gli ultimi dati a disposizione, più del 70% delle persone impiegate nel settore electronics si è ritrovata in smart-working nel giro di una notte. In molti Paesi, tra cui anche l’Italia, le persone non vanno in ufficio da più di un anno e mezzo e non sono rari i casi in cui le aziende abbiano finito per scegliere di poter fare a meno di un luogo fisico di lavoro, cogliendo l’occasione per risparmiare.
Questo cambiamento in particolare ha fatto sì, anzitutto, che le persone abbiano dovuto acquisire nuove competenze nell’utilizzare nuove tecnologie per lavorare. La più grande sfida per il settore dell’elettronica è stata allora quella, verso l’esterno, di rispondere alla sempre più crescente domanda senza dunque far calare le performance; e, verso l’interno, per raggiungere questo ambizioso obiettivo, di costruire piani di upskilling per far sì che tutte le persone, a tutti i livelli organizzativi, fossero in grado di lavorare al meglio nella nuova situazione.
Cambiano i modi di imparare: dall’offline all’online
Come abbiamo visto anche in precedenza, il più grande cambiamento è stato proprio capire come supportare l’apprendimento delle persone attraverso metodi didattici costruiti appositamente per una formazione condotta online. Sameer Wadhawan, Vice Presidente e Head of HR di Samsung India racconta così l’enorme sforzo fatto da Samsung per affrontare questo cambiamento:
“Dal momento in cui ci siamo resi conto che le persone avrebbero lavorato da casa per più di un anno, abbiamo investito nella nostra University online interna fino ad arrivare a un’offerta di oltre 7500 corsi online”. Nel descrivere in che modo l’azienda ha affrontato il cambiamento, Wadhawan racconta inoltre che “Con le nuove tecnologie introdotte a questo scopo, abbiamo dovuto innanzitutto educare i nostri dipendenti all’utilizzo di questi nuovi strumenti digitali. Abbiamo quindi dato un nuovo equilibrio alla nostra strategia di Learning & Development aumentando quindi non solo l’offerta di corsi online, rivolti in particolare all’acquisizione di competenze digitali e hard skills, ma soprattutto aumentando i corsi che utilizzavano metodi didattici molto vicini al coaching e al mentoring”.
Altre aziende del settore, pensiamo per esempio a Fastweb nel nostro Paese, hanno costruito piattaforme in grado di mettere in relazione dipendenti di Country e di funzioni diverse creando corto circuiti virtuosi molto più vicini ai risultati di una strategia di engagement.