Immaginate un luogo di lavoro in cui la logica acuta di Marie Curie si intreccia con il genio creativo di Picasso; o una sessione di brainstorming in cui la visione tecnica di Tim Berners-Lee è plasmata dalla saggezza etica di Platone.
Questo scenario dipinge l’incredibile potenziale della neurodiversità sul luogo di lavoro. Eppure – purtroppo – la realtà spesso non offre le ricchezze che ci si potrebbe aspettare. Perché?
Nel 2024, il luogo di lavoro è più dinamico e veloce che mai, con le aziende che perseguono senza sosta l’innovazione, la perfezione e la competitività. Nei “luminosi” corridoi aziendali regna l’uniformità, con i dipendenti che appaiono come ingranaggi apparentemente senza volto che portano avanti l’azienda. Tuttavia, sotto la facciata omogenea e monolitica si nasconde una risorsa preziosa che attende di essere sfruttata: la diversità umana.
In questo articolo diamo uno sguardo al dietro le quinte della neurodiversità sul lavoro ed esploriamo il ruolo importante che il talento basato su neurodiversità può svolgere nelle organizzazioni.
Iniziamo innanzitutto con il dire cosa si intende per neurodiversità, parola che non è così conosciuta né nel mondo aziendale né fuori.
Neurodiversità sul luogo di lavoro: di cosa si tratta?
Secondo l’Oxford English Dictionary, la neurodiversità descrive: “la gamma di differenze individuali nella funzione cerebrale e nei tratti comportamentali che sono considerate parte della normale diversità che caratterizza la popolazione umana”.
In altre parole, la neurodiversità riconosce che non esiste un solo modo per il cervello di funzionare, ma una varietà di tipi, tratti e abilità neurologiche diverse.
Secondo Sven Bölte, professore di psichiatria infantile e dell’adolescenza all’Istituto Karolinska di Stoccolma, si può ipotizzare che il 10-15% di tutte le persone presenti un tipo di neurodiversità.
È quindi lecito pensare che la neurodiversità sul posto di lavoro sia già una realtà nella maggior parte delle aziende, che lo sappiano o meno.
La diversità delle condizioni neurodivergenti
Il panorama della neurodiversità è vasto, ma ci sono alcune condizioni che sono ampiamente conosciute.
Vediamo quali sono quattro di esse:
- Disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD): L’ADHD è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da difficoltà di attenzione, impulsività e iperattività. Le persone affette da ADHD possono avere difficoltà a concentrarsi, a organizzarsi, a controllare le proprie azioni e, in generale, ad “avere un equilibrio”. Secondo alcuni studi epidemiologici internazionali, l’ADHD colpisce tra il 3 e il 4,5% delle persone in età adulta.
- Disturbi dello spettro autistico (ASD): L’autismo è uno dei disturbi dello sviluppo neurodiversi più riconosciuti, che colpisce aree come l’interazione sociale, il linguaggio, la comunicazione non verbale, gli interessi e i comportamenti ripetitivi.
Secondo Autism Speaks, organizzazione statunitense senza scopo di lucro che lavora perché ci sia una maggiore consapevolezza sull’autismo, quest’ultimo presenta un ampio spettro di caratteristiche ed espressioni, da individui altamente dotati a quelli gravemente compromessi. Di conseguenza, il livello di supporto richiesto dalle persone autistiche varia in modo significativo, a seconda della persona. - Dislessia: In quanto disturbo dell’apprendimento, che di solito colpisce la capacità di leggere e scrivere, la dislessia comporta che le persone che ne sono affette abbiano spesso difficoltà a riconoscere le lettere, a decodificare le parole, a leggere frasi in modo fluido e/o a migliorare l’ortografia. Questo può ostacolare le prestazioni di una persona in ambienti di lavoro che fanno molto affidamento sulla comunicazione scritta e sulla documentazione.
- Sindrome di Tourette (TS): secondo la Tourette Association of America, la sindrome di Tourette è un disturbo neurologico caratterizzato da movimenti motori e vocalizzazioni involontarie chiamate tic. I sintomi possono variare da lievi a gravi e possono influire notevolmente sulla qualità della vita personale e professionale di una persona.
La neurodiversità sul posto di lavoro per una cultura aziendale inclusiva
Una cultura aziendale che valorizza mentalità, stili di lavoro e caratteristiche personali diverse favorisce il benessere e la soddisfazione dei dipendenti. In un ambiente che rispetta e promuove attivamente le differenze, tutti si sentono più a proprio agio, soprattutto le persone con caratteristiche neurodivergenti.
Una cultura aziendale inclusiva rafforza la fiducia, la fidelizzazione e la soddisfazione della forza lavoro esistente, in quanto tutti i dipendenti sentono di lavorare in un ambiente che valorizza la loro individualità e diversità.
In questo modo si crea fidelizzazione e dedizione da parte dei dipendenti, e si riduce il turnover del personale.
In qualità di datore di lavoro attento alla diversità che accoglie le diversità delle persone, un’azienda non solo arricchisce la sua cultura interna, ma migliora anche la sua immagine esterna e il suo employer branding. I potenziali dipendenti, clienti e partner commerciali percepiscono l’azienda in modo più favorevole, riconoscendo il suo sostegno attivo e la promozione della diversità. Questo, a sua volta, attrae persone specializzate di talento, potenzialmente in grado di aumentare le prestazioni e il successo a lungo termine dell’azienda.
Riconoscere e promuovere la neurodiversità e la neurodivergenza sul posto di lavoro non solo ha un impatto positivo sull’ambiente di lavoro, ma offre anche numerosi vantaggi per le prestazioni complessive e la competitività dell’azienda.
I vantaggi della neurodiversità sul luogo di lavoro
Ci sono molti modi in cui i team che abbracciano la neurodiversità sono di fatto più forti, eccone alcuni:
Prospettive uniche: le persone neurodivergenti offrono prospettive uniche su problemi e sfide: discostandosi dai modi di pensare tradizionali, spesso ispirano soluzioni innovative. Secondo Josh Bersin, global HR e research analyst, le aziende inclusive sono 1,7 volte più innovative. Il più ampio spettro di prospettive porta anche a decisioni più consapevoli.
Approccio creativo: grazie ai loro diversi modi di pensare e lavorare, le persone neurodivergenti promouovono la creatività e la spontaneità, che possono portare a nuove idee e “angolazioni”. Le persone con ADHD, per esempio, mostrano spesso capacità creative superiori alla media.
Un bacino di talenti più ampio: Le aziende che includono dipendenti neurodivergenti ampliano il loro bacino di talenti e possono beneficiare delle competenze e delle prospettive uniche che queste persone portano con sé.
Competenze uniche: le persone con caratteristiche neurodivergenti hanno spesso skill uniche e conoscenze specialistiche in determinati settori che possono essere di grande utilità per l’azienda. L’autismo, per esempio, rende spesso le persone eccezionalmente orientate ai dettagli con competenze in aree specializzate. Comporta, quindi, approcci non convenzionali alla soluzione di problemi complessi che portano a idee dirompenti.
Team più coesi e più forti: Lavorare in team neurodivergenti rafforza le dinamiche di squadra, poiché la cultura collaborativa e inclusiva contribuisce a creare un ambiente di lavoro positivo.
In un contesto simile, ognuno si sente autorizzato a perseguire i propri punti di forza individuali e a contribuire all’insieme.
Quali sono gli ostacoli per i dipendenti con neurodivergenza?
Nonostante i potenziali vantaggi, i dipendenti neurodivergenti devono spesso affrontare sfide e ostacoli sul posto di lavoro. Eccone 3 più comuni:
- Stigmatizzazione e pregiudizio: la mancanza di consapevolezza delle differenze neurologiche può portare a pregiudizi e idee sbagliate che influiscono sull’inclusione e sul benessere dei dipendenti neurodiversi. Per esempio, le persone con autismo sono spesso fraintese e quindi giudicate male o, peggio ancora, viste come incompetenti.
- Ambiente di lavoro non inclusivo: non tutti gli ambienti di lavoro sono adatti alle esigenze delle persone con caratteristiche neurodivergenti, il che può portare a difficoltà di integrazione. Per esempio, un ufficio aperto con molti stimoli visivi e acustici può essere opprimente per le persone con ADHD e compromettere gravemente la loro produttività.
- Comunicazione e interazione sociale: i diversi stili di comunicazione e di interazione possono portare a un incrocio di fili, come in una ragnatela, e a conflitti tra colleghi e manager. Un dipendente con la sindrome di Tourette, per esempio, può avere difficoltà di comunicazione e provare vergogna durante le riunioni a causa di tic incontrollabili; nel frattempo, i colleghi formulano opinioni negative senza conoscere la causa di questo comportamento insolito.
In generale, le aziende devono sensibilizzare e sostenere i dipendenti neurodivergenti per creare un ambiente di lavoro inclusivo in cui tutti i dipendenti possano sviluppare il loro pieno potenziale.
Come integrare la neurodiversità sul luogo di lavoro?
Le organizzazioni dovrebbero adottare diverse misure per sostenere un ambiente di lavoro in cui la neurodivergenza sia adeguatamente compresa, accettata e infine accolta.
Consapevolezza, educazione e comunicazione: offrire workshop interni per educare tutti i dipendenti sulle differenze neurologiche e ridurre i pregiudizi esistenti. La comunicazione aperta e trasparente deve essere enfatizzata per promuovere ulteriormente la comprensione e l’accettazione.
Risorse e accessibilità: fornire risorse e supporto ai dipendenti neurodivergenti per soddisfare le loro esigenze individuali sul posto di lavoro. Ciò include la garanzia di un ambiente di lavoro accessibile.
Adattamento delle strutture e dei processi di lavoro: riprogettare le strutture e i processi di lavoro per ottenere una maggiore flessibilità, adattandoli, se necessario, ai punti di forza e alle esigenze uniche dei dipendenti neurodivergenti.
Promuovere l’autogestione: fornire ai dipendenti neurodivergenti le risorse e gli strumenti necessari, come il coaching, per aiutarli a organizzare e gestire efficacemente il loro modo di lavorare.
Supporto individuale: offrire un supporto individuale per promuovere l’integrazione e le prestazioni dei dipendenti neurodivergenti. Ciò dovrebbe includere anche un “orecchio aperto” in azienda per tutti i dipendenti, per esempio sotto forma di mentori personali.
L’importanza della neurodiversità sul luogo di lavoro
La neurodivergenza deve essere considerata come parte di una cultura del lavoro inclusiva che promuove innovazione, creatività ed efficienza. Una politica interna che sostenga l’integrazione dei talenti neurodivergenti contribuisce a creare una comunità diversificata e rispettosa, rafforzando l’organizzazione nel suo complesso.
È quindi indispensabile che le aziende abbattano le potenziali barriere, riconoscano, valorizzino e accolgano attivamente la neurodivergenza sul posto di lavoro. Questo aiuterà a ottimizzare il potenziale di tutti i dipendenti e, in ultima analisi, a contribuire al successo dell’azienda.