In Speexx amiamo le lingue, lo sviluppo delle persone e crediamo nell’apprendimento blended. Ci piace mettere a confronto le idee sulle tematiche di interesse in ambito HR. Le nostre soluzioni di formazione linguistica e business coaching, contribuiscono tutti i giorni a migliorare la comunicazione di milioni di persone in tutto il mondo, e a far emergere il talento di ognuno.
“Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”. Così recita uno dei modi di dire più famosi della lingua italiana. Ma funziona allo stesso modo anche in giro per il mondo?
Ci si sceglie sempre in due. Anche in azienda: il datore di lavoro e il candidato. Il processo di selezione è già un’esperienza e prende il nome di candidate experience. Ci sono delle tecniche per migliorarla come il gaming e la giornata di prova al lavoro.
Job hopping significa “saltare da un lavoro a un altro”. È un fenomeno sempre più ricorrente e riguarda soprattutto i giovani professionisti, attenti a luoghi di lavoro psicologicamente sani e all’equilibrio vita-lavoro. Ma ci sono diversi fattori in gioco.
Ma di fatto cosa significa talent agility e come metterla in pratica? Cerchiamo di capirlo partendo con la definizione per arrivare a delle indicazioni concrete.
Così come l’italiano anche l’inglese prende, e ha preso, in prestito moltissime parole da altre lingue come l’italiano, il francese e il tedesco. Semplice influenza culturale o voglia di dare alla propria lingua un sapore più internazionale? Beh, entrambe le cose.
La leadership può tenere bene insieme una squadra, come può dividerla, può essere il motore delle idee, come può bloccarle senza rimedio. Ma c’è un tipo di leadership che funziona, quella positiva, capace di incoraggiare il team a fare del proprio meglio.
La sostenibilità in azienda non riguarda solo l’attenzione ad ambiente e sprechi, ma anche a persone, formazione, inclusione. Ne parliamo in questo articolo.
Voler mischiare a tutti i costi vocaboli anglofoni con l’italiano è assolutamente inutile ma non rende giustizia né all’una né all’altra lingua. Diciamocelo, il Britalian, detto anche itanglese o anglitano, ha del ridicolo.