Regole d’oro per small talks | Rules of thumb for small talks
Tra i momenti più imbarazzanti c’è sicuramente quello in cui dobbiamo presentarci a dei perfetti sconosciuti. Solitamente, quando incontriamo qualcuno per la prima volta, l’omino sabotatore che risiede nel nostro cervello ce la mette tutta per fare andare storto qualcosa.
Il primo grande problema è quello di ricordarsi il nome della persona che abbiamo di fronte. Spesso, siamo talmente concentrati a ricordarci come ci chiamiamo che manco sentiamo il nome della persona che abbiamo di fronte. In effetti, il momento è topico… tra sorrisi stiracchiati, strette di mano, e convenevoli di varia natura, dobbiamo pensare a troppe cose per ricordarci ulteriori informazioni.
Se poi tutto questo va fatto in una lingua diversa, come l’inglese, il livello di difficoltà passa da “smart” ad “expert pro” (come i nostri pacchetti di apprendimento: https://shop.speexx.com/shop/it/).
Quindi, se vuoi essere sicuro di non partire con il piede sbagliato, dai un’occhiata ai nostri suggerimenti per diventare il re o la regina degli small talks e combattere l’ansia da prestazione… anzi, da presentazione!
1) Usare i giusti convenevoli
Innanzitutto, è bene sapere quali sono le frasi di rito per presentarsi correttamente. Iniziamo con il classico dei classici:
– Hi/Hello, nice to meet you.
Un’infallibile e intramontabile frase per i contesti più informali. Ma cosa dobbiamo dire se vogliamo elevare la formalità della nostra introduzione? Prova con:
– Pleased to meet you.
– Pleased to make your acquaintance.
– How do you do.
Soffermiamoci un momento sull’ultima frase. Erroneamente, molti pensano che questa sia una domanda. Non lo è assolutamente, perché non va confusa con “What do you do?” o peggio ancora con “How are you doing?”. “How do you do” è un’affermazione, ed è la più formale delle presentazioni. Possiamo usarla con persone che ricoprono posizioni importanti o che hanno un’età importante per mostrare il giusto rispetto e una buona dose di formalità. Come si risponde se qualcuno dice “how do you do”? Esattamente allo stesso modo, dovrete rispondere “how do you do”, guai a chi dice “great, thanks!”.
2) Entrare nel vivo della conversazione
Una volta superato lo scoglio delle presentazioni, per evitare silenzi imbarazzanti, è bene inventarsi qualche argomento. Se hai bisogno di qualche dritta di seguito troverai un elenco di argomenti da utilizzare, e altri che sono assolutamente sconsigliati:
Yes, you can talk about…
– the weather: there’s good weather today. What’s the weather like in your city/country in this period of the year?
– the family: I’m married and I’ve got two children. Do you have a family too? What do you do with your family on/at weekends?
– sport: Did you watch the game last night? What’s your favourite team?
– your job: I work in the marketing department. Where do you work? What do you do?
No, you (absolutely) can’t talk about…
– sex
– politics
– religion (including football, if that’s your religion)
E aggiungo, niente complimenti pesanti e sessisti o commenti su provenienze geografiche… A scanso di equivoci…
3) Avoid yes/no questions (dichotomous questions)
Una regola importantissima per sostenere una conversazione è quella di fare tante domande. Non deve chiaramente tramutarsi in un interrogatorio, ma fare domande aiuta, specialmente i più timidi, a evitare silenzi imbarazzanti e sguardi negli occhi che di romantico hanno ben poco.
Vediamo quindi qualche esempio di frasi comuni che obblighino l’altra persona ad elaborare una risposta che vada oltre uno sterile yes or no:
- Se vuoi chiedere informazioni sul lavoro:
Do you work? -> What do you do? Where do you work? How long have you been working for your company?
- Se vuoi chiedere dove vive l’altra persona:
Do you live here? -> Where do you live? How long have you lived here/there?
- Se vuoi chiedere cosa pensano gli altri della conferenza/riunione a cui avete partecipato:
Did you like the conference? -> What did you like the most about the conference?
- Se vuoi sapere cosa pensano gli altri del catering:
Do you like the food? -> What do you think of the food?
4) Smile, listen, and don’t talk too much!
Un capitolo finale nella saga degli small talk è legato al nostro atteggiamento. Quando parlate con qualcuno è fondamentale tenere bene a mente questi tre semplici passaggi:
1) I musoni non piacciono a nessuno, così come i saccenti e i sarcastici. Mantieni un livello di conversazione semplice che tutti possano apprezzare e parla del più e del meno senza impegolarti in inutili e noiosissime filippiche.
2) Questa è la regola fondamentale di ogni conversazione.
3) Non parlare troppo. Il dono della sintesi è tutto ed eviterai di vedere gente che sbadiglia, o che guarda compulsivamente l’orologio.